PIAZZA CINA – Fulvio Ligi
a metà degli anni ‘80 negli uffIci della Farnesina vengono siglati i primi accordi economici con la Republica Popolare Cinese, intanto in quegli anni procede l’urbanizzazione di un nuovo quartiere, adiacente a quello INCIS a Decima di Moretti, in omaggio a questi accordi le vie porteranno nomi del mondo cinese, via Fiume Giallo, Via Deserto dei Gobi, Via della Grande Muraglia e molte altre, a conclusione di questo omaggio ci sarebbe dovuto essere un monumento in Piazza Cina.
Il 15 Aprile 1989 a Pechino iniziano una serie di manifestazioni e proteste contro il governo, che sfociano nel Massacro di Piazza Tienanamen.
Questi fatti creano molta indignazione nei media internazionali, però ormai mezzo quartiere era stato tirato su con tanto di cartelli stradali coi nomi, quindi si lascia tutto com’è, tranne per il monumento alla Repubblica Popolare Cinese, quello meglio non costruirlo.
Passano gli anni e il quartiere si popola, vengono tirate su scuole e chiese, però Piazza Cina rimane una immensa rotonda parcheggio per i vari uffici della zona, fino a quando, con una dozzina di anni di ritardo viene piazzata una struttura geometrica in cortén alta 4 metri.
Mai accettata dai residenti è sempre stata oggetto di vari atti vandalistici, NEGLI ANNI SI SONO SUSSEGUITI UN punto interrogativo, un più elaborato “impara l’arte o mettiti da parte” fino al DEFINITIVO “TETANO”.
COL PASSARE DEGLI ANNI la scritta diventa il vero monumento della piazza, di tanto in tanto viene ripassata con la vernice spray, e il non-monumento, fino a qualche tempo fa senza nome e storia, diventa il Tetano.
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MONUMENTO DI PIAZZA CINA “TETANO”